Il contratto di locazione commerciale e l’epidemia Covid-19: quali rimedi adottare.

La recente legislazione emergenziale ha inciso sulla possibilità di svolgimento della maggior parte delle attività produttive industriali e commerciali, nonché sulle attività commerciali al dettaglio (negozi, bar, ristoranti, etc.).

In alcuni casi, i conduttori degli immobili utilizzati per l’esercizio delle suddette attività sono impossibilitati ad usufruire, in tutto o in parte, dell’immobile locato.

Il conduttore non è però privo di tutele e può avvalersi dei rimedi del codice civile che, a seconda dei casi, potrebbero legittimarlo a rifiutare, in tutto o in parte, il pagamento del canone per il periodo interessato dai provvedimenti restrittivi (e, se già pagato, a chiederne la restituzione), ovvero a esercitare il diritto di recesso o a fare accertare la risoluzione del contratto.

La valutazione degli eventuali rimedi a disposizione del conduttore deve effettuata essere con riferimento al singolo contratto, all’attività in concreto esercitata e al pregiudizio subìto dal conduttore.

Gli effetti della normativa emergenziale sul Codid-19 possono dispiegarsi su ulteriori contratti (quali, ad esempio, contratti di appalto, contratti di affitto di ramo d’azienda, contratti preliminari, etc.).

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